In relazione all’alluvione avvenuto nelle Marche a metà settembre, Beko ha voluto dare un segno di vicinanza e assistenza alle popolazioni colpite. Ha donato e consegnato 100 frigoriferi e 100 lavatrici, direttamente alla sezione Caritas di Senigallia, che coordina gli aiuti di tutti i comuni colpiti.
Nelle Marche siamo di fronte a una drammatica emergenza che deve farci riflettere sull’entità delle conseguenze del cambiamento climatico. In tanti si stanno mobilitando e tra questi anche Beko che ha voluto dare il suo contributo alle popolazioni colpite dall’alluvione attraverso una donazione di prodotti essenziali per ritrovare il benessere dentro casa.
Beko è oggi molto vicina non solo professionalmente ma anche personalmente alle Marche: nel 2020 ha aperto a Fabriano il suo secondo ufficio commerciale italiano. A ulteriore sostegno delle popolazioni, Beko sta effettuando anche interventi gratuiti per ripristinare la funzionalità dei prodotti danneggiati dall’alluvione sia in garanzia che fuori garanzia.

“La nostra azienda da sempre lavora per migliorare la qualità della vita in casa. Per questo non potevamo non dare un segno di vicinanza e il nostro contributo alle famiglie colpite da questa calamità naturale. Purtroppo il cambiamento climatico è una realtà e sappiamo come farlo indispensabile è diventare più sostenibili. La nostra priorità è ridurre al minimo l’impatto ambientale per lasciare un mondo più sano alle generazioni future. ” – commenta Francesco Misurelli, amministratore delegato di Beko Italia – “Un fenomeno come questo appena accaduto nelle Marche deve farci riflettere.
La natura e l’ambiente dipendono da tutto ciò che facciamo e solo con le nostre azioni possiamo davvero rendere il nostro Pianeta più sano e sostenibile. Il pensiero di Beko è che dobbiamo agire ora, sostenere stili di vita sani e ispirare le nuove generazioni a cambiare. Oggi abbiamo voluto offrire alle persone un aiuto concreto, come poter fare il bucato o conservare gli alimenti in frigorifero.Ci auguriamo che questo possa dare nuova speranza e che possa essere visto come un gesto di aiuto per una convalescenza tornare a quella quotidianità familiare drammaticamente interrotta”.